Nubi madreperlacee
Queste nuvole opalescenti appaiono durante l’inverno ad alte latitudini, nella stratosfera inferiore, ad altitudini tra circa 15 e 25 km (normalmente, la stratosfera è priva di nuvole a causa della sua estrema secchezza). Sono presenti solo nelle regioni polari, dove le temperature stratosferiche scendono al di sotto di -700C, abbastanza fredde per iniziare la loro formazione.
Queste nuvole sono chiamate “madreperlacee” a causa della loro apparenza iridescente e colorata, sono composti da acqua naturale e acido nitrico.
Le loro superfici agiscono come catalizzatori che convertono forme benigne di cloro artificiale in radicali liberi attivi (ad esempio ClO, monossido di cloro). In primavera, quando radiazione solare ritorna, questi radicali distruggono molte molecole di ozono in una serie di reazioni a catena. Inoltre, rimuovono i composti di azoto che moderano l’impatto distruttivo del cloro.
Recentemente gli scienziati hanno scoperto che le nuvole madreperlacee, conosciute per un ruolo importante nella distruzione dell’ozono antartico, stanno avvenendo con frequenza crescente nell’Artico. Negli ultimi anni l’atmosfera sopra l’Artico è stata più fredda del solito e le nuvole madreperlacee durano anche in primavera. Di conseguenza, i livelli di ozono sono diminuiti.
Foto: Lago Mjosa, Norvegia, Wikimedia Commons, autore: Honzach.